Perché la Svizzera ha bisogno di un Ufficio dell’Ombudsman?

2 Novembre 2021

Nell’intervista, la nostra amministratrice Irène Inderbitzin spiega perché l’attuazione dei diritti dei bambini in Svizzera non è sufficiente e perché l’ufficio dell’Ombudsman per i diritti dei bambini in Svizzera è assolutamente necessario per migliorare la situazione dei bambini e dei ragazzi interessati.

 

Perché la Svizzera ha bisogno di un Ufficio dell’Ombudsman?

Irène Inderbitzin, amministratrice dell’Ufficio dell’Ombudsman dei diritti dei bambini Svizzera: Attualmente, in Svizzera i diritti dei bambini non vengono applicati e attuati in maniera sufficiente. Occorre intervenire per migliorare questa situazione. È quanto conferma anche il Rapporto della Svizzera relativo alla Convenzione sui diritti del fanciullo. Soltanto beneficiando di procedimenti giuridici adeguati alla loro età, bambini e ragazzi possono accrescere la loro resilienza e sperimentare l’autoefficacia nella propria condizione, spesso difficile. Ciò ha conseguenze positive sulla loro vita nel lungo termine. L’Ufficio dell’Ombudsman colma questa lacuna, offrendo ai bambini consulenza legale in un linguaggio consono alla loro età e fungendo da intermediario tra loro e gli specialisti coinvolti. Il nuovo Ufficio dell’Ombudsman rappresenta di conseguenza il necessario completamento degli importanti punti di riferimento psicosociali già esistenti, come 147.ch per i ragazzi o 143.ch per gli adulti.

 

Non dovrebbero essere gli specialisti in loco ad attuare i diritti procedurali e dei bambini?

Assolutamente sì, e per di più lo stanno facendo in misura sempre maggiore. Le conoscenze in costante aumento riguardanti l’applicazione dei diritti dei bambini si fondano, tra le altre cose, su anni di lavoro e impegno da parte dell’associazione Kinderanwaltschaft Schweiz e dei membri dell’Alleanza OSKR. È importante rendersi conto del fatto che, in ultima analisi, un Ufficio dell’Ombudsman è necessario soltanto se i diritti procedurali e dei bambini non vengono garantiti. In un mondo ideale, l’Ufficio dell’Ombudsman verrebbe automaticamente a meno. Purtroppo, però, è praticamente impossibile vivere in un mondo ideale al 100%. Finché la situazione rimane invariata, l’Ufficio sosterrà il miglioramento dell’applicazione e dell’attuazione dei diritti dei bambini nell’ambito di un sistema giudiziario in grado di assimilare i cambiamenti.

 

Come funziona l’Ufficio dell’Ombudsman?

L’Ufficio dell’Ombudsman è dedicato al bambino. Rafforza la resilienza dei bambini e trasmette loro l’autoefficacia, ovvero insegna loro che possono superare con successo le situazioni difficili e le sfide con le proprie forze e senza pregiudizi che si protraggono nel tempo. Soltanto in questo modo bambini e ragazzi possono uscire rafforzati da un circolo vizioso di impotenza ed eccessive pressioni, in cui sono spesso intrappolati a causa di condizioni di vita difficili. In concreto, ciò significa che quando un bambino si mette in contatto con l’Ufficio dell’Ombudsman, ha luogo una consulenza legale, che comprende un’analisi della situazione e la comunicazione di informazioni e consigli al minore in modalità consone alla sua età. Nella maggior parte dei casi sono necessari diversi colloqui, sempre però con lo stesso interlocutore. In accordo con il bambino, le raccomandazioni vengono fornite anche agli specialisti o alle persone di riferimento competenti, oppure viene adottato un approccio incentrato sulla mediazione. Affinché ciò sia possibile, l’Ufficio dell’Ombudsman necessita tassativamente del diritto di accesso, in modo che lo specialista sia dispensato dagli obblighi derivanti dalla protezione dei dati personali. Può essere inoltre necessario anche un triage in loco presso uffici specializzati, ad esempio allo sportello contro il razzismo, oppure se deve essere coinvolto l’Aiuto alle vittime di reati in aggiunta all’APMA.

Un ulteriore compito dell’Ufficio dell’Ombudsman consiste nell’incrementare le conoscenze e le competenze degli specialisti. Tale aspetto è particolarmente importante poiché, tramite un’organizzazione procedurale a misura di bambino, le decisioni e le misure a favore dei soggetti interessati risultano comprensibili e il relativo effetto è di conseguenza duraturo. Questo rafforzamento della posizione del minore tramite la garanzia dell’applicazione dei diritti dei bambini comporta in definitiva una miglior tutela di bambini e ragazzi. Per di più, è possibile evitare problemi correlati di natura sociale ed economica all’interno della società.

 

Un Ufficio dell’Ombudsman nazionale è in grado di offrire sostegno a bambini e ragazzi a livello locale?

Certamente. A livello nazionale vengono garantiti i diritti dei bambini nonché l’accesso al sistema giudiziario. I diritti procedurali e dei bambini sono gli stessi in tutta la Svizzera. Garantiamo l’accesso in tutto il paese offrendo i nostri servizi in tutte le lingue nazionali, entrando in contatto con i nativi digitali con gli strumenti da loro più utilizzati, ad esempio tramite chat, e predisponendo un accesso all’Ufficio dell’Ombudsman senza barriere.

I diritti dei bambini sanciti dall’ONU richiedono l’accesso fisico a centri di consulenza. Quando sono entrati in vigore nel 1990, tuttavia, non vi erano ancora spazi digitali né una comunicazione online avanzata. Come sappiamo, questa situazione è cambiata rapidamente. Per noi è importante rimanere al passo con i giovani e sfruttare le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Con una sede centrale possiamo così offrire un’assistenza facilmente accessibile a bambini e ragazzi in tutta la Svizzera.

L’organizzazione nazionale è inoltre importante perché molte situazioni familiari hanno carattere intercantonale, ad esempio quando la madre vive a Zurigo e il padre a Ginevra. Grazie a un approccio a livello nazionale, i casi intercantonali ricevono assistenza in modo facile e veloce. In linea di principio, l’obiettivo del nostro servizio di consulenza è sempre quello di attivare persone di riferimento vicine al bambino o specialisti coinvolti nel luogo di residenza del minore.

 

Un Ufficio dell’Ombudsman riceve anche ricorsi e avvia relative procedure?

No. A tal fine esiste il nostro sistema giudiziario, con le relative istanze e i rappresentanti legali. Sono i tribunali o le autorità competenti a ricevere i ricorsi. Nel caso in cui si renda necessario avviare una procedura di ricorso, raccomandiamo al tribunale o all’autorità in questione di mettere a disposizione del bambino un rappresentante legale gratuito, che gode anche del necessario diritto di accesso ai documenti. In qualità di Ufficio dell’Ombudsman, operiamo in maniera indipendente, obiettiva, imparziale e trasparente. Se avviassimo delle procedure di ricorso, saremmo costretti a schierarci con una parte o con l’altra e non potremmo più assumere il ruolo di mediatore. Garantiamo il diritto di audizione e di accesso alla rappresentanza legale, ma non costituiamo, in maniera inequivocabile e voluta, alcuna istanza giurisdizionale. Per un bambino, a essere fondamentali sono soluzioni rapide e non procedure legali, se queste possono essere evitate attraverso la mediazione.

 

Secondo quanto suggerito dall’ONU, l’Ufficio dell’Ombudsman dovrebbe assumere una funzione di sorveglianza e condurre indagini. Come giudica questa idea?

Così come rifiutiamo, in qualità di Ufficio dell’Ombudsman, la facoltà di avviare procedure di ricorso, riteniamo anche che una funzione di sorveglianza e di indagine non sia una buona idea. Una mediazione efficace richiede la fiducia dei bambini e degli esperti. Questo aspetto è in contrasto con una funzione di sorveglianza e con lo svolgimento di indagini. Ciò che invece riteniamo utile è la presentazione di rapporti a cadenza regolare ai Cantoni, alla Confederazione e al Parlamento. Dovrebbero essere fornite raccomandazioni operative sul modo in cui poter migliorare ulteriormente l’attuazione dei diritti dei bambini. Anche in questo caso nell’ambito di un sistema giudiziario in grado di assimilare i cambiamenti.

 

Ogni anno in Svizzera circa 100 000 bambini e ragazzi di età inferiore ai 18 anni entrano in contatto con il sistema giudiziario. Come e dove vengono a sapere dell’esistenza della vostra istituzione?

In vari modi. Da un lato, i bambini e i ragazzi ci trovano in maniera diretta, ad esempio tramite Internet o telefonicamente. In altri casi sono le persone di riferimento vicine al bambino o gli specialisti che hanno a che fare con il suo ambiente a consigliarci al minore; si tratta ad esempio di nonni, famiglie affidatarie, curatori, direttori di istituti, assistenti sociali scolastici o pediatri. Bambini e ragazzi vengono spesso indirizzati a noi anche mediante triage da parte di altri punti di riferimento psicosociali, come ad esempio 147 di Pro Juventute.

 

Il Comitato ONU per i diritti del fanciullo ha ripetutamente richiamato l’attenzione sul fatto che la formazione riguardante i diritti dei bambini dovrebbe essere integrata nei piani di studio scolastici come modulo obbligatorio. La situazione dei diritti dei bambini in Svizzera è difficile?

Anche noi riteniamo che i diritti dei bambini debbano rientrare nella formazione obbligatoria. Ci rammarichiamo dunque del fatto che con il Piano di studio 21 si sia persa l’occasione di inserire esplicitamente l’insegnamento dei diritti dei bambini nel percorso formativo. Consentire a bambini e ragazzi di conoscere i propri diritti rappresenta la base di un’efficace protezione dei minori. Soltanto i minori che sono a conoscenza dei propri diritti sono in grado di chiedere aiuto tempestivamente. In Svizzera possiamo contare sull’impegno attivo di specialisti e accompagnatori, che informano bambini e ragazzi in merito ai propri diritti in maniera consona alla loro età, indirizzandoli anche ai punti di riferimento esistenti, come l’Ufficio dell’Ombudsman.

 

In quali aree della Svizzera il benessere dei bambini è particolarmente a rischio?

Particolarmente a repentaglio sono i bambini che si trovano in sistemi in cui sono in posizione di inferiorità e che non possono esprimersi o cercare aiuto tempestivamente. Ciò avviene soprattutto quando subiscono violenze di natura fisica, psichica o sessuale, vengono trascurati o sono esposti a particolari minacce nello spazio digitale. Sono intrappolati in un circolo vizioso. Soltanto attraverso una partecipazione attiva da parte degli specialisti è possibile venire tempestivamente a conoscenza del rischio che minaccia i bambini. Senza partecipazione, i giudici o i membri delle autorità non possono in alcun modo prendere decisioni nell’interesse preminente del bambino. Proprio per questo motivo il diritto di audizione si rivela così importante. Solamente in questo modo i bambini riescono a trovare la via d’uscita da una situazione di impotenza.

 

Quali sono le principali problematiche espresse dai bambini?

Molto spesso vengono effettuate segnalazioni che rientrano nell’ambito della protezione dei minori. Esse riguardano da un lato i collocamenti, inclusi i ricollocamenti, mentre dall’altro concernono esperienze di violenze fisiche, psichiche o sessuali oppure di negligenza. Inoltre, spesso i bambini ci chiamano per questioni riguardanti il diritto di famiglia. Soprattutto in caso di separazione e divorzio, entrano in gioco il diritto di visita o il diritto di determinazione della residenza del minore. Un aumento si rileva anche nell’ambito del diritto scolastico, nei casi in cui bambini e ragazzi sono interessati da espulsioni. Un po’ meno frequenti sono le segnalazioni che riguardano il diritto penale, il diritto penale minorile o il diritto di asilo e degli stranieri.

 

E quali sono le priorità dal suo punto di vista?

Desideriamo offrire tempestivamente aiuto a bambini e ragazzi, fornire una prevenzione ancora migliore, contribuire a evitare situazioni di escalation e scongiurare minacce al benessere dei minori. Questo è l’obiettivo principale del nostro lavoro e la motivazione che ci spinge a impegnarci nuovamente ogni giorno con tutto il cuore a favore dei diritti dei bambini.

 

Come vede il futuro dell’Ufficio dell’Ombudsman per i diritti dei bambini?

La fondazione privata, che è diventata operativa a gennaio 2021, è una soluzione transitoria che rimarrà in essere al massimo fino alla fine del 2025. Nel 2026 verrà sostituita dall’Ufficio dell’Ombudsman di diritto pubblico. La soluzione attuale garantisce a bambini e ragazzi una protezione immediata, evitando che si venga a creare una lacuna. Contribuisce inoltre al miglioramento costante dell’attuazione dei diritti dei bambini nei prossimi cinque anni e assicura il trasferimento delle conoscenze al futuro Ufficio dell’Ombudsman. La fondazione è finanziata dalla Confederazione e dai Cantoni, nonché dalla compagnia assicurativa Zurich e dalla Z Zurich Foundation. Funge di fatto da progetto pilota e modello per il futuro Ufficio dell’Ombudsman di diritto pubblico, che opererà parimenti a livello nazionale, in maniera indipendente e in più lingue, idealmente con filiali gestite a livello centrale nelle tre aree del paese. Naturalmente, anche l’Ufficio dell’Ombudsman di diritto pubblico metterà al centro il bambino e i suoi diritti.