«La famiglia non è sempre una faccenda privata»

18 Dicembre 2023

Foto: Marvin Zilm / 13 Photo

 

I diritti dei bambini sono violati? In un Paese democratico come la Svizzera, progressista e basato sullo Stato di diritto? Purtroppo, sì! 

Spesso è un inopportuno intento protettivo delle persone a cui è affidata l’educazione dei bambini a ostacolare l’attuazione puntuale dei diritti dei minori. 

La nostra direttrice Irène Inderbitzin ha raccontato alla rivista per genitori ElternMagazin Fritz+Fränzi cosa fa soffrire i minori che si rivolgono a noi, l’Ufficio dell‘Ombudsman dei diritti dei bambini. Inoltre, ha spiegato come funzionano le nostre consulenze, quali sono i compiti dell’Ufficio dell’Ombudsman e le ragioni alla base di tali violazioni dei diritti. 

 

Le sofferenze dei minori

L’Ufficio dell‘Ombudsman dei diritti dei bambini è chiamato a occuparsi con particolare frequenza dei cosiddetti divorzi contenziosi o delle sistemazioni extra-familiari nell’ambito di procedimenti di tutela dei minori. I bambini non sono adeguatamente informati, non vengono ascoltati, si sentono ignorati e non presi sul serio in queste situazioni altamente stressanti.

Irène Inderbitzin ne dà un esempio: «Una volta una ragazza si era fatta avanti dopo un’odissea attraverso varie case. Questa adolescente era stata collocata presso terzi, la madre soffriva di disturbi psichici e non poteva più occuparsi di lei come genitore single. Ma nessuno l’aveva mai ascoltata o aveva cercato insieme a lei di trovare una soluzione. La situazione è degenerata e si è conclusa con il ricovero in un istituto protetto per rischio di suicidio. Lei voleva soprattutto essere di nuovo vicina a sua madre». Grazie alla mediazione dell’Ufficio dell’Ombudsman, l’APMA ha potuto riaprire il caso e la ragazza si è trasferita in una famiglia affidataria vicina alla madre. 

 

Audizione: una norma anziché un’eccezione

Triste ma vero: nei procedimenti di divorzio in Svizzera, solo il 10% dei bambini viene ascoltato in tribunale. Per i minori, tali procedimenti comportano decisioni di vasta portata che riguardano il futuro luogo di residenza o il contatto con i loro referenti principali. 

Anche se i genitori sono d’accordo e divorziano in modo consensuale, i figli devono avere la possibilità di esprimere la loro volontà. È fondamentale che si sentano presi sul serio e inclusi; solo così potranno sperimentare l’autoefficacia e sviluppare la resilienza necessaria per affrontare le sfide e le crisi successive.

 

Le carenze del sistema giuridico

Oltre ai diritti all’informazione e all’ascolto, spesso viene trascurato anche quello di fornire ai minori un’adeguata assistenza legale per rappresentare adeguatamente la loro volontà durante il procedimento. Questo è estremamente importante soprattutto nel caso di collocamenti esterni, affinché il minore non si senta impotente e non venga espulso. In qualità di Ufficio dell’Ombudsman dei diritti dei bambini Svizzera, ci assicuriamo di colmare tali carenze quando i minori ci contattano e le segnalano. A lungo termine, tuttavia, l’obiettivo deve essere quello di evitare che situazioni del genere si verifichino.

 

Cosa facciamo – e cosa non facciamo

Quando i minori si rivolgono all’Ombudsman dei diritti dei bambini, vengono innanzitutto ascoltati con calma e presi sul serio. Cerchiamo di capire la situazione del bambino in un colloquio che tenga conto delle sue necessità. Di cosa stiamo parlando? Chi è coinvolto? Cosa deve sopportare il bambino? Dopo aver analizzato la situazione, mostriamo al minore cosa può fare in autonomia e in che modo possiamo sostenerlo. Solo se il minore lo desidera, l’Ufficio dell’Ombudsman lo indirizza agli specialisti competenti ed esprime raccomandazioni. 

L’Ufficio dell’Ombudsman, tuttavia, non procede in alcun modo in via diretta. Noi ci assicuriamo solo che il bambino abbia accesso al sistema legale, ossia che i professionisti responsabili attuino adeguatamente i diritti dei bambini.

 

I motivi delle carenze 

Ma perché i diritti dei bambini non vengono affatto messi in pratica o solo in modo insufficiente? Queste carenze sono riconducibili a fattori come la mancanza di personale e di tempo presso le autorità, da un lato, e, dall’altro, persiste la convinzione che gli adulti sappiano meglio di chiunque altro cosa è bene per i bambini: 

«Di solito ciò è dovuto al desiderio di proteggere il minore e di tenerlo lontano dai conflitti. Ma i bambini si accorgono presto quando qualcosa non va. Gli adulti hanno la responsabilità di informarli in modo adeguato alla loro età, invece di abbandonarli alle loro paure», spiega Irène Inderbitzin. 

I bambini sono persone a tutti gli effetti. Vogliono essere informati, sapere cosa accadrà in seguito e ognuno di loro deve avere la possibilità di esprimere la propria opinione e i propri desideri, se lo vuole.

 

I diritti dei bambini sono affare di tutti!

Gli specialisti non sono gli unici a poter rafforzare i diritti dei bambini. Anche un privato può incoraggiare i bambini ad agire, a esprimere le loro opinioni e a far valere i loro desideri. Ed è importante prestare attenzione, che siate vicini di casa, insegnanti, padri diurni, responsabili di associazioni. Non voltatevi dall’altra parte, e offrite il vostro aiuto quando un bambino si trova in una situazione difficile! Dopo tutto, la famiglia non è una faccenda privata quando si tratta del benessere dei bambini. 

Qui potete leggere l’intervista completa a Irène Inderbitzin, pubblicata sull’ultimo numero della rivista per genitori ElternMagazin Fritz+Fränzi.